Daifuku chò

Sono tornata. 
Un periodo di pigrizia per lo scrivere nel blog, anche se pensieri e idee frullano continuamente nella mia testa e non mi abbandonano mai. 
Ho ricamato nonostante il caldo, ho fatto chili di marmellata di ciliege, ho raccolto i frutti dell'orto e sgranato chili di fagioli. Insomma sono stata un'abile formichina. 
Ma scrivere no proprio non mi riusciva.
Ma ieri ho fatto una cosa interessante, grazie ad una mia amica che mi ha chiesto di partecipare con lei ad un mini corso di legatoria giapponese.
Dapprima ci è stato proiettato un filmato e delle diapositive per introdurci a quella che è la legatoria artigianale in Giappone, i tipi di rilegatura di quaderni e libri a seconda dell'importanza, il loro restauro, la posizione del titolo, ecc. ecc.
Poi la confezione di un piccolo taccuino di viaggio, il daifuku chò appunto.



Il tipo di legatura in alto permetteva ai Giapponesi di salvarlo da eventuali incendi, cosa peraltro frequente, legandolo all'interno di un pozzo.
Altra curiosità i giapponesi non rilegano il dorso come facciamo noi occidentali e nei libri meno preziosi, come questo confezionato ieri, non guardano alla precisione dei bordi.
I libri più preziosi sono rifiniti di stoffa.
Ho un bel po' di spunti per continuare su questa strada, probabilmente con altri corsi, ma intanto sono tornata a casa con un po' di materiale per provare a rilegare quaderni come autodidatta.


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