Punto croce

Ogni crocettina ha avuto il suo imprinting con il punto croce.
A me avevano cercato di insegnarlo in prima elementare. Ma da bimba irrequieta quale ero, stare seduta a ricamare era una vera punizione e quindi non raggiunsi mai nessun risultato.
Anni dopo, mentre ero in dolce attesa di Valentina, mi capitò tra le mani un numero di "Susanna", dove c'era un bellissimo quadretto di nascita con tanti piccoli gnomi. Presi il materiale necessario e iniziai. Soprassiedo sul retro, che imparai a fare solo qualche anno dopo, ma questo primo lavoro mi prese e continuai. Poi con internet mi si aprì un mondo, scoprii che non c'era solo "Susanna" e la tela aida, ma preziosi lini, filati  e disegnatori. E quello fu l'inizio della mia malattia e cercando cure trovai invece altre amiche malate come me.
Ora tra amiche si parla di rimedi come "Bonheur des dame" "Blu de Chine" "Parolin" "Isabelle Vautier" "Tralala" ecc. ecc. Ma poi se mi capita per le mani una rivista di punto croce, torno a sedermi in divano e a trovare il piacere in una serata, di abbellire uno strofinaccio.

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