Vacanza lavoro al Taramelli

Mi sveglio la mattina ed esco, uno sguardo ai monti rosati al salir del sole, al piccolo ghiacciaio di fronte, annuso l'aria frizzantina e i polmoni si riempiono di gioia, tutto il corpo gode di quell'aria pura.

Rientro e vado in cucina, qualcuno si è già svegliato e ha messo la moka grande sul fuoco. A 2000 metri ci vuole un po' per far bollire l'acqua. Metto su anche la pentola con l'acqua per il te, prendo pane, marmellata, biscotti e li metto in tavola. Qualcuno scende biascica un ciao, qualcun altro accende la musica, il rifugio si popola.

E' un gruppo eterogeneo di età varia. A parte Nicola che è il rifugista, io e gli altri siamo volontari in ferie dal lavoro o in vacanza dagli studi, tutti con la stessa passione per la montagna. Forse ai più è difficile capire perché dopo aver lavorato per un lungo inverno invece di riposarsi si va su a lavorare fisicamente anche di più. Non so spiegarlo nemmeno io, ma vi assicuro che la soddisfazione è tale da tornare anche l'anno dopo e sentirne la malinconia quando si è a casa.

Tra chiacchiere, musica e confidenze si puliscono i bagni, si riordina la camerata, si stende la lavatrice, si pelano le patate, si preparano i canederli (100 grammi l'uno, si pesa rigorosamente l'impasto), si rompe a Nicola per scrivere il menù, che poi è più o meno lo stesso ogni giorno. Da mezzogiorno alle tre si servono in tavolo i turisti che arrivano a frotte, a qualcuno si racconta la propria esperienza. Solo dopo le tre, e dopo aver riordinato la cucina, ci mettiamo tutti fuori al sole a pranzare con tutto ciò che è avanzato e a riposarci un po'. Si ride delle domande strane dei turisti e delle risposte assurde che ne seguono. "Ma il rifugio si fa prima a girarlo da dx o da sn? " Ma qui il torrente si sente sempre" "No di notte lo spegniamo".

E finalmente scende la sera, come alla mattina non posso non fermarmi ad ammirare il Catinaccio e aspettare le prime luci che si accendono sul Bufaure.

Ma dentro al rifugio c'è fermento, finalmente si prepara la serata tutta per noi, ci si sbizzarisce tra cene di pesce, cene indiane, piatti elaboratissimi tratti da riviste di cucina, ma a volte anche una semplice pasta al tonno diventa prelibatezza. Musica, letture, giochi o semplicemente fuori tra le montagne a guardar le stelle che qui si vedono splendenti, a rincorrere i nostri pensieri a volte allegri e a volte malinconici.

Tutto questo e altro è il Rifugio Taramelli.








E quest'anno me ne sono tornata a casa anche con un ricamo finito.




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